L’alimentazione amica dell’abbronzatura. Il falso mito delle carote

L’esposizione ai raggi solari, di certo non può che definirsi un argomento scottante…la consapevolezza che una cattiva esposizione ai raggi solari può portare nel tempo a patologie anche gravi (per non parlare dell’invecchiamento cutaneo, che accelera in maniera vertiginosa), non scoraggia gli italiani, che nonostante la continua informazione non rinunciano alla tintarella estiva e non solo.

I danni da errata esposizione al sole, molto spesso non sono immediati (se non l’eritema), ma si potrebbero manifestare nel tempo; un esempio, può essere dato dalle macchie solari, che soprattutto quando sono di dimensioni ridotte e numerose, sono difficili da monitorare.

La cosmetologia negli ultimi anni ha prodotto una serie infinita di prodotti solari, dall’efficacia dimostrata clinicamente, che ad oggi sono l’unico sistema di difesa dai raggi solari.

L’integrazione nutrizionale, di cui sono un sostenitore, in questo caso puo’ solo aiutare da un lato a predisporci meglio all’abbronzatura, dall’altro a ridurre, seppur in maniera poco significativa i danni ormai causati.

Il primo approccio consiste nel conoscere il proprio tipo di pelle:

- secca

- grassa

- mista

La pelle secca, data la sua scarsa idratazione, risulta molto piu’ sensibile e soggetta a eritemi solari nonché alla formazione precoce delle rughe; l’ideale è idratare bene la pelle prima della applicazione di un prodotto solare e subito dopo l’esposizione al sole.

La pelle grassa, meglio idratata e piu’ resistente all’esposizione solare, non deve farci abbassare la guardia, e l’utilizzo di prodotti solari con protezione solare sotto 15 (SPF 15 e UVA) è sempre sconsigliata.

La pelle mista, essendo di natura disomogenea, dovrebbe essere trattata a seconda della zona d’interesse.

Il secondo consiglio e quello di sapere che fototipo siamo (indica come la nostra pelle reagisce alle radiazioni ultraviolette, e inche modo questa riesce ad abbronzarsi), ecco le definizioni (fonte wikipedia):

 

Fototipo I. Soggetti con carnagione molto chiara, spessissimo con efelidicapelli di colore biondo o rossoocchi chiari. Questo tipo di pelle è molto sensibile, e sviluppa un eritema evidente ad ogni esposizione alsole non protetta. La reazione ai raggi ultravioletti è elevatissima, con grave rischio di danni permanenti. L'abbronzatura resta molto lieve o del tutto inesistente.

Fototipo II. Soggetti con carnagione chiara, spesso con efelidicapelli di colore biondo scuro o castano chiaro, occhi chiari o scuri. Questo tipo di pelle è delicato e tende a scottarsi facilmente soprattutto in seguito all'esposizione intensiva al sole. L'abbronzatura è leggera e conferisce alla carnagione un colorito dorato.

Fototipo III. È il tipo più frequente nei paesi occidentali. Soggetti con carnagione bruno-chiara, capelli di colore castanoocchi chiari o scuri. Questo tipo di pelle può scottarsi in seguito all'esposizione intensiva alsole. L'abbronzatura risulta pronunciata ed omogenea.

Fototipo IV. Soggetti con carnagione olivastra o scura, capelli di colore castano scuro o nero, occhi scuri. Questo tipo di pelle è poco sensibile e reagisce raramente all'esposizione intensiva al sole. L'abbronzatura risulta intensa.

Fototipo V. Soggetti con carnagione bruno-olivastra, capelli neri, occhi scuri. Questo tipo di pelle non reagisce mai all'esposizione al sole.

Fototipo VI. Soggetti con carnagione nera, capelli neri, occhi scuri. Non vi è differenza di colorazione in base all'esposizione alla luce solare

 

Il consiglio è sempre quello, di un controllo dermatologico prima e dopo la stagione estiva.

Nel prossimo articolo parleremo di alimentazione pro-abbronzante e di qualche integratore che può aiutarci a ridurre l’invecchiamento indotto dal photoaging.

 

Continuiamo il nostro percorso, per raggiungere un’abbronzatura dorata e in salute, parlando di alimentazione; come discusso nell’articolo precendete, in questo settore la cosmetica ne è regina, in quanto è l’unica soluzione che ci permette di tutelare la nostra salute a seguito di una esposizione prolungata ai raggi solari. L’alimentazione dal canto suo, riesce a predisporci meglio alla produzione di Melanina (sostanza stimolata durante l’esposizione al sole, che dona il colore scuro alla nostra pelle), e a limitare i danni causati dai radicali liberi che in questi casi vengono prodotti in eccesso.

La prima regola è non abbuffarsi di carote, le carote non fanno abbronzare, in quanto l’alfa carotene (sostanza contenuta nelle carote, ad azione antiossidante) se presa in eccesso, riesce a colorare di arancione la nostra pelle, ma in questo caso parliamo di accumulo di carotene e non di abbronzatura.

Ma allora l’alfa carotene a cosa serve?

L’alfa carotene,quando ingerito in eccesso, viene assimilato e depositato al livello del derma (un livello profondo della nostra pelle) qui agisce come antiossidante, bloccando l’attività dei radicali liberi in eccesso. L’unica azione che potrebbe avere, correlata all’esposizione ai raggi solari, potrebbe essere una forma di protezione dai raggi UVA, in quanto aventi la capacità di arrivare al derma.

Nota su raggi solari:

I raggi solari responsabili dell’abbronzatura sono classificati in UVA, UVB, UVC

- UVA, sono in grado di penetrare in profondità nel derma danneggiando capillari, collagene ed elastina provocando eritemi

- UVB, hanno una capacità di pentrazione minore, ma sono altrettando dannosi, in quanto danneggiano le strutture genetiche delle nostre celule cutanee

- UVC, sono particolarmente dannosi per la nostra pelle, ma la maggior parte di essi vengono trattenuti dalla fascia di ozono

Ma torniamo all’alimentazione, la seconda regola da seguire è quella di bere molta acqua (fuori dai pasti) fino a 2 litri al giorno, e se il caso integrare con integratori idrosalini. Per gli alimenti, si consiglia di prediligere frutta e verdura di colore rosso intenso, giallo o arancione, ma soprattutto pomodori maturi (e possibilmente salsa di pomodoro ben cotta) per il loro contenuto in Vitamina A, sali minerali ma in particolare di Licopene, una molecola antiossidante dalle ormai note proprietà antitumorali.

Abbiamo dato qualche indicazione generale sugli alimenti da prediligere rispetto ad altri, se si vuole raggiungere un’abbronzatura dorata e in salute. A tal proposito continuiamo con gli alimenti, in particolare quelli ricchi in tirosina; ma cos’è la tirosina?

La tirosina è una aminoacido molto importante per il nostro organismo, in quanto precursore di vari ormoni e, nello specifico, di Melanina (la molecola che colora la nostra pelle). In breve, possiamo dire, che dalla tirosina si forma la melanina; da questo è naturale dedurre la sua importanza per un abbronzatura ottimale. Ecco alcuni cibi che la contengono maggiormente:

- Parmiggiano/Grana (grattugiato)

- Formaggi in genere

- Lupini

- Uova

- Carne di maiale

- Prezzemolo

- Tacchino/pollo

- Tonno/sgombro sott’olio

- Caviale

- Polipo

- Carne di manzo

- Senape

Altro alimento indispensabile, sono gli omega 3 e omega 6, i quali rendendo più fluide le membrane cellulari, contribuendo alla corretta e completa formazione dei melanociti e melanosomi. [Il melanocita è la cellula deputata alla formazione dei melanosomi (un organulo contente melanina)]. Schematizzando:

Melanocita ==== > Melanosoma ==== > Melanina

Oltre a tale funzione, gli omega 3 e omega 6, sono degl’ottimi antinfiammatori naturali, e possono aiutarci contro i danni da esposizione solare; le fonti aliemntari sono:

- Pesce azzurro

- Noci

- Olii vegetali (lino e colza)

In coda consiglio qualche integratore nutrizionale naturale, da accoppiare agli alimenti sopra riortati, utile in particolar modo, a combattere l’eccesso di radicali liberi che si vengono a formare durante l’esposizione ai raggi solari, ma meno utile nell’accelerare o favorire l’abbronzatura (come accennato nello scorso articolo, tale processo non viene influenzato dall’uso di integratori) eccone qualcuno:

- Acido Lipoico

- Estratto di Aesculus hippocastanum (Ippocastano)

- Collagene marino

- Zeaxantina

Per le quantità e i tempi di assunzione, consiglio sempre di consultare il vostro medico curante e di attenervi alle dosi riportate sulle confezioni.

 

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