Mantenersi in forma con la frutta secca

L'essicazione della frutta, come del resto la salatura e l'affumicatura della carne, ha avuto una notevole importanza nella storia dell'alimentazione umana, perchè potendo essere conservata a lungo, garantiva una preziosa riserva di cibo nei periodi di magra.

Per frutta secca si intendono sia i frutti veri e propri (per esempio, le nocciole), ma anche i semi delle piante (come i pinoli) e in alcuni casi, come nelle arachidi, anche i legumi. L’apporto calorico di questi alimenti è molto elevato, e questo potrebbe non farci pensare ad un loro utilizzo durante una dieta dimagrante o semplicemente una dieta di mantenimento.

Niente di più errato…

La composizione unica di noci, pinoli, mandorle, nocciole, arachidi e altro, si combina perfettamente con i nostri processi fisiologici, migliorando vari profili endogeni, fra cui colesterolemia e glicemia.

Uno studio recente, ha combinato varie ricerche effettuate in tutto il mondo, al fine di stilare un profilo salutistico per la frutta secca; in particolare è stato misurato il cambiamento di peso corporeo prima e dopo l’introduzione di questo alimento. Da come si può ben intuire, l’aver inserito della frutta secca nell’alimentazione dei soggetti presi in esame, non ha portato ad aumenti di peso (contrariamente a quello che ci si aspettava, visto l’alto contenuto calorico), e questo risultato sembra essere legato alla combinazione di grassi insaturi, polifenoli e fibre presenti.

Questa combinazione di nutrienti, oltre a migliore il profilo glicemico e colesterolemico, ha diminuito la sensazione di fame e portato i soggetti a mangiare meno.

Ma quanto assumerne e quando?

Il consiglio che posso darvi è quello di consumare abitualmente un pugno di nocciole/noci/mandorle/pinoli al giorno, come spuntino mattutino o pomeridiano, ma se vogliamo accentuarne l’effetto “anti-fame”, sarebbe meglio assumere il tutto 30 minuti prima di sedersi a tavola; ma mi raccomando di utilizzare solo frutta secca naturale, non tostata e salata, altrimenti andremo a minare i risultati sperati, avendo un effetto opposto!

Interessante sarebbe inoltre introdurre della frutta secca durante qualche pasto, magari in piatti a basso indice glicemico e ad maggiore componente proteica, come ad esempio il filetto di tonno in crosta di frutta secca ed erbe

In padella con due cucchiai di olio aggiungete:

- aglio

- noci

- pinoli

- mandorle

- rosmarino

- del pane tagliato a piccoli pezzi

Saltate il tutto per alcuni minuti, eliminate il rosmarino, aggiungete del basilico e tritate il tutto al fino a ottenere una panatura fine.

Prendete una cipolla, frullatela con del sedano, un peperone, del finocchio, del pane imbevuto appena nell’aceto, un po’ di zenzero e dei pomodori pelati. Regolate di sale e pepe, aggiungete tre cucchiai di olio e qualche cubetto di ghiaccio e frullate nuovamente. Passate il frullato al colino e conservatelo in frigorifero.

Prendete dei fagiolini e lessateli a parte.

Passate il filetto di tonno nella panatura preparata, fatelo dorare da entrambi i lati in una padella con un filo di olio. Trasferitele in una pirofila e terminate la cottura in forno caldo a 190 °C per pochi minuti.

Ponete al centro dei piatti i fagiolini appena scolati e disponete sopra i filetti di tonno tagliati a fettine (cottura al sangue). Completate con la crema fredda preparata e un filo di olio extravergine.

Buon appetito!

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